Soprattutto nell’epoca dei Big Data – dove le aziende hanno a disposizione un numero enorme di dati, ma non sanno come gestirli – avvalersi di strumenti tecnologici di elaborazione, gestione e controllo, sembra essere l’unica strada verso il successo.
È per questo che anche per la pianificazione strategica sempre più spesso si parla di strumenti di Business Intelligence (BI): tool che consentono di ottenere e processare velocemente le informazioni aziendali più significative, offrendo vantaggi concreti in fatto di strategia di business.
Talvolta, però, un utilizzo non corretto dei tool di Business Intelligence può depotenziare l’efficacia di questi supporti e mettere l’ azienda in difficoltà , esponendola a rischi non marginali; ci si affida troppo all’intelligenza della macchina senza un opportuno allineamento con quella dell’uomo.
Il vero valore aggiunto per un’impresa di successo è l’analisi strategica, in grado di restituire previsioni a medio e lungo termine sull’andamento del business e del mercato di riferimento.
Solo con un’attenta attività previsionale e con un accurato business plan è possibile anticipare con un elevato grado di precisione, tra gli altri:
- le azioni strategiche che l’impresa dovrà mettere in campo per ottenere vantaggi competitivi;
- i risultati attesi per la gestione futura: fatturato, ROI, rotazione magazzino, vendite, mercati;
- l’analisi dei flussi;
- i cambiamenti in atto nel mercato di riferimento;
- i possibili rischi esogeni o endogeni;
L’impostazione di un piano strategico dettagliato, quindi, è un’attività vitale per l’impresa, indispensabile per tracciare le linee guida delle dinamiche aziendali, segnando i binari lungo i quali l’azienda dovrà correre, senza rischiare dannosi fuori pista. Un’attività strategica dove la sensibilità umana non ha concorrenti: nessun tool di Business Intelligence potrà sostituire le competenze del manager e del consulente che lo supporta nel valutare le assumption della pianificazione aziendale, determinando la solidità dei piani strategici.
Gli strumenti di BI vanno semplicemente utilizzati nel modo e momento opportuno.
I tool di Business Intelligence svolgono numerose funzioni utilissime per le aziende, agendo in sinergia con la pianificazione strategica tracciata dai manager.
L’utilità dei sistemi di BI, ad esempio, si manifesta all’inizio della fase di lavoro sul business plan, quando il manager ha bisogno di tradurre i dati in informazioni per estrapolare tendenze e insight potenti su cui orientare la strategia futura: l’elaborazione del dato (e la decodifica di grandi quantità di questi) è, quindi, un primo servizio cruciale che un tool di Business Intelligence può fornire in modo rapido e accurato.
Il ruolo del tool di Business Intelligence, poi, si esprime al meglio dopo che la pianificazione strategica è stata impostata: come strumento di monitoraggio e reporting l’utilizzo di tali servizi permette alla direzione e al top management di tenere sotto controllo tutti i progetti e i processi che si sono attivati. Un formidabile alleato per raggiungere l’efficacia operativa dell’impresa, lavorando in piena sicurezza e ottenendo in tempo reale risultati e report attendibili sui KPI critici.
Una nota in merito ai KPI: le informazioni che vengono estrapolate e rappresentate dai KPI sono utili soltanto se queste rappresentano le aree critiche dell’azienda e servono per monitorare i processi aziendali e aiutano a capire quali risultati si vogliono raggiungere. Prima di impostare un sistema di BI, vanno identificate le KPI che possono rappresentare i processi, i prodotti e la struttura unica dell’azienda per fare emergere i trend e le aree di intervento.
In conclusione: per una gestione imprenditoriale di successo, è fondamentale unire, in un flusso sinergico, la competenza umana con la potenza della tecnologia.
Per introdurre ed utilizzare correttamente in azienda i sistemi di Business Intelligence, valutate fino a dove avete risorse per spingervi in autonomia e quando farsi affiancare; la pianificazione strategica ha un impatto altissimo sulla redditività futura dell’azienda, affidare una parte dell’avviamento del progetto ad un consulente per la definizione dei KPI e scegliere lo strumento migliore per bilanciare appunto il giudizio umano e la potenza di calcolo artificiale, potrebbe rivelarsi la prima strategia di successo della vostra roadmap verso una maggiore redditività.
ConsultingMix con il suo partner Good Numbers sono a disposizione per guidarvi.
.